A Spa-Francorchamps è stato scritto un pezzo di storia da Sophia Floersch, pilota parte dell'Alpine Academy, che è diventata la prima donna a conquistare dei punti in FIA Formula 3 in un weekend dove il meteo era così imprevedibile da far incappare chiunque in errori.
Solo una settimana dopo l'incredibile weekend all'Hungaroring, il circuito di Spa-Francorchamps ha ospitato la FIA Formula 3 per il suo penultimo round stagionale. Il tracciato belga è famoso per la sua storia, dato che è uno degli autodromi più famosi del motorsport, e viene definito l'università di quest'ultimo. Ogni anno, le serie di supporto della Formula 1 affrontano diverse sfide sull'iconica pista, che oltre ad avere un layout particolare spesso incontra anche il maltempo, ma il rischio di annoiarsi non c'è mai, con i più coraggiosi che addirittura affrontano l'Eau Rouge con il pedale dell'acceleratore al limite.
Quest'anno il circus della F1 ha ancora trovato un meteo imprevedibile durante tutto il weekend: la pioggia non era prevista in alcuni giorni ma comunque è arrivata, mentre quando tutti la aspettavano ed erano già pronti con le gomme da bagnato per andare in pista, il sole rimaneva bello luminoso senza traccia di nuvole nei paraggi. Queste condizioni hanno reso le strategie sempre in dubbio ma, alla fine, ne è valsa la pena, perché correre a Spa è una delle esperienze più incredibili che un pilota possa vivere.
Sophia Floersch ha fatto in modo di uscire da questo round con le tasche piene, tirandone fuori il meglio. Aveva già mostrato il suo potenziale, migliorandosi di gara in gara nonostante una prima parte di stagione in salita - in cui si è dovuta abituare nuovamente alla Formula 3, vettura che non guidava da tempo, e al suo format di gara.
Durante gli ultimi tre round si è avvicinata alla zona punti più volte, finendo la corsa in Austria in nona posizione ma venendo successivamente squalificata per un'irregolarità trovata sulla sua vettura una volta arrivata al parco chiuso. Nonostante la sconfitta morale Floersch non si è data per vinta, mettendosi nuovamente all'attacco durante i weekend a Silverstone e sull'Hungaroring, e lavorando anche sul suo passo in qualifica, di modo da partire più avanti e trarre vantaggio nelle rimonte.
"Come sempre è fantastico correre su questa pista leggendaria ma questa volta è stato ancora più speciale."
Il suo weekend è iniziato con una qualifica con condizioni miste, dove Pepe Martì (Campos Racing) è stato il più veloce con un tempo di 2:22.160 che gli ha permesso di prendersi il primo posto in griglia di partenza. Sophia invece è riuscita a qualificarsi ventiquattresima, dato che le condizioni particolari della pista e il traffico caotico non hanno permesso a tutti i piloti di estrarre il massimo dalla loro vettura.
SPRINT RACE
La prima gara del weekend ha preso il via il Sabato mattina e ha visto il poleman Hugh Barter, in quanto la griglia di partenza era invertita, riuscire a mantenere la testa della corsa solo per pochi istanti, dato che Paul Aron (PREMA Racing) e Caio Collet (Van Amersfoort Racing) hanno immediatamente cercato di rubargliela insieme a Taylor Barnard (Jenzer Motorsport). Il brasiliano è riuscito a prendersi la prima posizione alla fine del primo giro, mantenendola poi per tutta la durata della gara caratterizzata da lunghi periodi di Safety car che non hanno permesso ai piloti di battagliare veramente.
Subito dopo la partenza Sebastian Montoya (Hitech Pulse-Eight) si è girato ed è rimasto bloccato in ghiaia dopo un contatto con Rafael Villagomez, provocando la prima uscita della SC. La gara è ripartita poco dopo ma Gabriele Minì (Hitech Pulse-Eight) e Pepe Marti si sono toccati all'uscita di Pouhon; lo spagnolo ha tentato di ripartire ma è rientrato in pista proprio mentre stava transitando Ido Cohen (Carlin Racing), costringendo la direzione gara a chiamare nuovamente in pista la SC.
Poco dopo l'ennesima ripartenza la SC è dovuta entrare ancora una volta in pista per permettere il recupero della vettura del leader di campionato Gabriel Bortoleto (Trident), che si è dovuto fermare sul rettilineo del Kemmel dopo un contatto con Dino Beganovic (PREMA Racing).
La corsa è terminata dietro alla Safety Car, ma Sophia Florsch è comunque riuscita ad essere il pilota con più posizioni guadagnate durante la Sprint Race, dato che è riuscita a guadagnarne circa 10 in gara ed è poi stata promossa alla dodicesima piazza in seguito a qualche penalizzazione dei piloti davanti a lei.
FEATURE RACE
Se la gara Sprint è finita con un buon risultato per Sophia, la Feature è stata ancora meglio. Il tracciato era parecchio bagnato durante i giri percorsi dai piloti per andare a schierarsi in griglia ma le previsioni metereologiche non prevedevano pioggia per la gara, quindi ogni team era indeciso su quali pneumatici montare sulle proprie vetture.
La maggior parte dei piloti hanno scelto le gomme da asciutto mentre solo in pochi sono rimasti con quelle da bagnato, tra cui proprio Floersch. Secondo lei era la miglior decisione: la pista era più bagnata rispetto al giorno prima e le temperature più basse, quindi l'asfalto avrebbe impiegato di più ad asciugarsi.
Alla partenza i piloti con le gomme da bagnato sono stati in grado di sorpassare tutti quelli con le coperture da asciutto e, entro la fine dei primi giri, Floersch era già in Top 10. Mentre tutti erano impegnati a capire il comportamento delle proprie vetture in queste condizioni miste, Oliver Goethe si è girato sull'Eau Rouge, distruggendo la sua vettura ma uscendone fortunatamente illeso.
La Safety car è stata quindi mandata in pista per riparare i danni causati dall'incidente del pilota di Trident e alcuni piloti ne hanno approfittato per rientrare in pit lane a montare gomme da asciutto, come Paul Aron e Mari Boya. Sophia invece è rimasta in pista e quando la gara è ripartita non ha perso tempo nell'andare a caccia dei cinque piloti rimasti davanti a lei.
Ha battagliato con Sebastian Montoya per la quinta posizione fino alla fine della gara, quando la pista era ormai asciutta e Caio Collet, il primo pilota con le gomme slick, li aveva raggiunti. Il trio è passato sotto la bandiera a scacchi praticamente nello stesso momento, ma è stato il brasiliano ad avere la meglio grazie al grip maggiore dei suoi pneumatici.
La gara è stata vinta da Taylor Barnard (Jenzer Motorsport), uno dei rookies più talentuosi, e il podio è stato completato da Christian Mansell (Campos Racing) e da Nikita Bedrin (Jenzer Motorsport) ma tutti gli occhi erano su Sophia Floersch.
La giovane tedesca è riuscita ad arrivare settima, diventando la prima donna a conquistare dei punti in FIA Formula 3, un risultato che ha letteralmente scritto una pagina della storia del motorsport.
Era ormai questione di tempo, dato che Floersch era sempre più veloce e ogni weekend faceva importanti passi avanti, ma adesso che è finalmente riuscita a portarsi a casa un risultato così concreto anche il messaggio tra le righe è ancora più chiaro: le donne sono tanto veloci quanto gli uomini e anche loro appartengono al motorsport. Inoltre è riuscita a regalare anche i primi punti a PHM by Charouz Racing, un risultato incredibile per il team debuttante nella serie.
"Abbiamo azzeccato la strategia e siamo finalmente finiti in zona punti in una gara super difficile e con delle condizioni abbastanza complicate. Sono davvero tanto contenta di questo risultato e voglio ringraziare PHM per avermi dato l'opportunità di scegliere di partire con le gomme da bagnato."
"Abbiamo sempre detto che i punti sarebbero arrivati entro la fine della stagione e finalmente, eccoli qui. Senza l'aiuto di Alpine e del loro Rac(h)er program sarebbe stato impossibile. Ne arriveranno ancora, continuerò a lavorare duro" - ha detto Sophia, ripensando alla sua performance questo weekend. La FIA Formula 3 tornerà in pista all'inizio di Settembre e vedrà il suo ultimo weekend della stagione 2023 prendere il via a Monza.
Il Tempio della Velocità regala sempre molta azione e magari Floersch riuscirà a replicare quello che ha fatto in Belgio.
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